Workshop Distretti biologici italiani: primi passi per la costruzione condivisa di un percorso di sviluppo sostenibile
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In questi ultimi anni i distretti biologici hanno acquisito una grande rilevanza sul piano nazionale e internazionale. A livello nazionale questi sono stati regolamentati dapprima nell’ambito dei distretti del cibo e poi della Legge 23/2022 sull’agricoltura biologica, oltre che da quasi tutte le Regioni italiane che devono provvedere al loro riconoscimento giuridico. La Commissione europea, nell’ambito del Piano d’azione europeo per lo sviluppo della produzione biologica, ne raccomanda la promozione e il sostegno da parte degli Stati membri, ma sono numerosi anche gli Stati extra-comunitari che sono interessati alla loro nascita e al loro sviluppo, tra i quali Angola, Brasile, Giappone, India, Mozambico, Tunisia.
Il successo di questo strumento dipende da alcuni fattori. Innanzitutto, il perno dello sviluppo del distretto biologico è costituito dall’agricoltura biologica, sistema di produzione, trasformazione e distribuzione disciplinato in numerosi paesi del Mondo. Trattandosi di un sistema di produzione soggetto a controllo e certificazione, l’accordo per la gestione sostenibile del territorio secondo i principi dell’agricoltura biologica stretto da agricoltori, restanti attori della filiera, cittadini, istituzioni, altri operatori economici e sociali acquisisce riferimenti certi, carattere e struttura, riducendo al contempo l’asimmetria informativa tra gli attori delle filiere biologiche e i consumatori. L’obiettivo base di sviluppare l’agricoltura biologica, inoltre, ha sicuramente degli effetti positivi sulla mitigazione dei cambiamenti climatici anche alla luce di studi più o meno recenti, basati su sperimentazioni durature. I principi IFOAM dell’agricoltura biologica, quali benessere, ecologia, equità e precauzione, infine, sono in linea con quelli dell’agroecologia. Il distretto biologico, pertanto, si configura come il soggetto ideale nonché un laboratorio di idee e attività per garantire la sua promozione e diffusione attraverso l’applicazione mirata ai singoli contesti ambientali, sociali ed economici di concetti e princìpi dell’ecologia alla progettazione e alla gestione dei sistemi alimentari locali.
In tale contesto, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e alcune Regioni che hanno molto a cuore i distretti biologici, come la Regione Lazio, si impegnano ad agevolarne e sostenerne lo sviluppo non solo in termini finanziari ma anche organizzando momenti di confronto per conoscerne le esigenze e condividere soluzioni.
Il presente workshop, pertanto, ha lo scopo di dare avvio a questo percorso e di discutere alcune tematiche particolarmente rilevanti per lo sviluppo dei distretti biologici secondo uno schema che prevede l’intervento di un esperto sui singoli temi affrontati e di un distretto biologico che si è particolarmente distinto sotto quel profilo.
Il CREA Politiche e Bioeconomia, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale continuerà a dare il proprio supporto sia per migliorare la conoscenza dei distretti biologici, dei loro territori e delle politiche a questi destinate sia per favorire il rafforzamento di rapporti di rete tra tali soggetti.
I GIORNATA
9.00 Registrazione dei partecipanti e welcome coffee
9.30 Saluti istituzionali
Andrea Rocchi, Presidente CREA
Simona Angelini, Direttrice generale dello Sviluppo rurale – MASAF
Eleonora Iacovoni, Direttrice generale per la Promozione della qualità agroalimentare – MASAF
Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste – Regione Lazio
10.00 SESSIONE I – Un confronto “verticale” in tema di distretti biologici: Regioni, Italia, Stati membri
MODERA: Alessandra Pesce, Direttrice CREA Politiche e Bioeconomia
10.15 Biodistretto: modello virtuoso di sviluppo socioeconomico e ambientale
Stefania Mastromarino, Dirigente Ufficio PQA II – MASAF
10.30 From conventional to organic farming with the help of organic flagship regions: a policy evaluation study
Philipp Mennig – Technical University of Munich
10.45 Model organic regions: how to promote organic agriculture by interaction between top down and bottom up
Claudia Heid – Coordination team of Bavaria Organic flagship regions
11.00 I distretti biologici: l’esperienza della Regione Lazio
Roberto Aleandri, Direttore della Direzione Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Foreste – Regione Lazio
11.15 I distretti biologi in Italia e le organic flagship regions tedesche: normative e esperienze a confronto
Silvia Canali, Consulente giuridica ISMEA presso Ufficio PQA II – MASAF
11.30 Distretti biologici italiani e Bioterritoires tunisiens: un’esperienza di confronto e cooperazione
Patrizia Pugliese – IAMB Bari
11.45 Distretti biologici: Inquadramento territoriale e sociale
Alberto Sturla e Alessandra Vaccaro – CREA Politiche e Bioeconomia
12.00 Interventi non programmati
12.45 Conclusioni
Luigi D’Eramo, Sottosegretario di Stato – MASAF
13.00 Buffet bio
14.00 SESSIONE II – I distretti biologici in Italia: alcune sfide da affrontare
MODERA: Laura Viganò – CREA Politiche e Bioeconomia
14.10 Avvio di distretti biologici di successo: il coinvolgimento delle aziende biologiche e della popolazione
Filippo Arfini – Università degli Studi di Parma
Claudio Caramadre – Biodistretto Etrusco Romano
14.30 Agroecologia, agro-forestry, paesaggio
Corrado Ciaccia – CREA Agricoltura e Ambiente
Famiano Crucianelli – Biodistretto Via Amerina e Forre
14.50 Il distretto biologico tra conoscenza tacita e codificata
Luca Colombo – Firab
Alessandro Triantafyllidis -Biodistretto della Val di Vara
15.10 Mercato, filiere, organizzazione della domanda e dell’offerta
Carlo Hausmann – Direttore generale Agro Camera
Davide Bettini – Distretto rurale e biologico della Val di Cecina
15.30 Le mense biologiche
Birgit Hoinle – University of Hohenheim (Germania)
Giuseppe Orefice – Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa
15.50 Gli strumenti finanziari
Germana Di Falco, Esperta della Presidenza del Consiglio- Dipartimento per le Politiche di Coesione – per attività di supporto sui POR e sui PSC
Sofia Mannelli – Distretto biologico Isola di Capraia
16.10 Monitoraggio&Valutazione
Cesare Zanasi – Università degli Studi di Bologna
Salvatore Basile – Biodistretto del Cilento
16.30 Interventi non programmati
17.30 Chiusura dei lavori